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Scegliere il sacco per la raccolta differenziata sulla base delle dimensioni e del materiale

LE DIMENSIONI DEL SACCO

Le dimensioni di un sacco sono determinate principalmente dalla sua destinazione d’uso. Per ottimizzare il rapporto prezzo/qualità è essenziale usare un giusto mix delle dimensioni del sacco al fine che lo stesso possa assolvere nel modo migliore la funzione la quale è destinato. Le dimensioni di un sacco sono la larghezza, la lunghezza e lo spessore del film. Pertanto le dimensioni di un sacco sono solitamente scritte in questa sequenza:

larghezza x lunghezza x spessore

La larghezza del sacco solitamente espressa in millimetri (mm) o centimetri (cm) è intesa come la semicirconferenza della bocca del sacco. Il sacco può essere dotato o meno di soffietti laterali. Nel caso il sacco non abbia soffietti, allora la larghezza del sacco è uguale alla lunghezza della saldatura longitudinale alla base del sacco ( fascia) e la larghezza è espressa in un'unica misura. Nel caso invece il sacco abbia i soffietti, come accade nella quasi totalità dei casi, allora la larghezza del sacco è determinata dalla somma della larghezza della fascia (base del sacco) e delle larghezza dei due soffietti. In questo caso la larghezza è espressa in tre più una misure: (larghezza soffietto + larghezza soffietto + larghezza fascia) e somma delle tre misure precedenti. Essendo il sacco per rifiuti praticamente sempre dotato di soffietti molte volte non si danno indicazioni di misura della soffittatura, lasciandola come sottintesa , e si scrive una sola misura quella della semicirconferenza della bocca che corrisponde alla somma delle fascia e dei due soffietti. La larghezza del sacco è importante per determinare il volume del sacco, l’imballo del sacco e le modalità del suo utilizzo. Il volume utile del sacco è infatti determinato dalla sua larghezza e dalla larghezza dei suoi soffietti. Maggiore è la larghezza della fascia, e maggiore è il volume utile del sacco. All’aumentare della misura dei soffietti invece diminuisce il volume utile del sacco. Da un altro lato però l’aumento della misura dei soffietti ne migliora l’ingombro della confezione, e pertanto dell’imballo e lo stoccaggio e la fruizione della confezione di sacchi da parte dell'utilizzatore finale e facilita l’utilizzo del sacco stesso creando una base di appoggio più stabile quando il sacco pieno è appoggiato a terra, facilitandone pertanto il suo utilizzo e deposito in fase di esercizio. La larghezza del sacco è molto importante che sia tenuta nella giusta considerazione quando il sacco è utilizzato in contenitori per rifiuti o in altri supporti ecologici nati per accoglierlo. La misura e la forma di questi supporti sarà vincolante per determinare la larghezza del sacco ed un suo facile utilizzo all’interno degli stessi. Nel caso di utilizzo del sacco come sacco libero ( ossia non all’interno di contenitori o supporti) invece la larghezza è a discrezione dell’utilizzatore del sacco stesso o del rifiuto che deve contenere, o dell’utilizzo del sacco stesso. Il volume del sacco è ovvimante influenzato dal tipo di rifiuto da contenere ma anche solitamente dalla frequenza del ritiro del rifiuto e da un attenta osservazione i fase di prova e progettazione della raccolta delle modalità di utilizzo del sacco da parte delle utenze a cui il sacco è destinato. Specialmente da questa ultima informazione empirica si possono ottenre i maggiori dettagli per ottimizzare il volume del sacco, ma anche lo spessore e il tipo di materiale.Gli usi e i consumi dell'utente finale infatti differiscono fortemente a secondo della zona geografica di apparteneza, e di conseguenza i rifiuti sono diversi seppur della stessa tipologia. Queste osservazioni dettate dall'espreinza di chi opera direttamente nella raccolta del rifiuto sono informazione preziose che vanno tenute molto in cosiderazione nella creazione del sacco.Pertanto la standardizzazione generalizzata dei sacchi , senza aver preso in giusta considerazione l'esperienza operativa pregressa , può non sempre far ottenere risparmi, ma talvolta possibili disservizi e/o sprechi di risorse.

La lunghezza del sacco è la misura esistente tra la bocca del sacco e la base del sacco. Anch’essa influenza il volume e l’utilizzo del sacco. Il volume potenziale come è facile intuire aumenta all’aumentare della lunghezza del sacco, ma il volume effettivo di utilizzo è determinato dal punto nel quale l’utente chiude il sacco con un laccio di chiusura ( solitamente unito al sacco) o impugna il sacco per trasportarlo. La misura da questa strozzatura fino alla bocca del sacco, detta fiocco, è misurata all’incirca in poco più del 10% della lunghezza del sacco stesso per un utilizzo ottimale del sacco. Nella realtà poi questa chiusura viene fatto in modo del tutto soggettivo dall’utente in modo più o meno efficiente. Vale anche per la lunghezza quanto detto per la larghezza in tema di utilizzo del sacco come sacco libero o all’interno di contenitori per rifiuti , cestini o supporti ecologici.

Lo spessore del film del sacco è espressa solitamente in micron ( my) oppure in millimetri (mm). Lo spessore determina la tecnicità e la resistenza del sacco in base al materiale utilizzato e alle caratteristiche di rigidità ed elasticità del materiale stesso. E’ assolutamente importante far notare che non esistono spessori standard o tipi di materiali standard per ogni destinazione d'uso del sacco.Lo spessore e il tipo di materiale vanno determinati con precisione sulla base del volume del sacco, del tipo di rifiuto che deve contenere e del peso specifico del rifiuto stesso, dell’utilizzo del sacco in fase di trasporto e del tipo di utilizzatore finale. Rifiuti a maggior rischio taglio, punte, spiogoli di ogni genere , ad alto peso specifico o a maggior rischio infettivo per esempio posso richiedere sacchi di maggior spessore e maggiore elasticità del materiale scelto per contenere e trasportare il rifiuto in tutta sicurezza. Utenze industriali possono necessitare di spessori maggiori e maggior resistenza elastica per alcuni loro rifiuti particolari o per determinate modalità di trasporto rispetto ad un utenza privata per sopportare ventuali abrasioni o possibili urti. In queste scelta è giusto tenere in cosiderazione come vedremo poi anche la scelta del materiale (LDPE o HDPE ad esempio). Inoltre sacchi anche di grande capienza posso richiedere bassissimi spessori se utilizzati come fodere di protezione di contenitori per rifiuti. In questo caso il sacco non è mai sollevato con all’interno i rifiuti stessi, ma è lo stesso contenitore che viene vuotato e sollevato e il sacco, che viene utilizzato come fodera di protezione del conteniore stesso, viente tolto solo successivamente allo svuotamento del contenitore. Utilizzare un spessore standard o detrminati materiali per ogni tipo di rifiuto può rivelarsi pertanto inadeguato per determinate destinazione d’uso del sacco, causando potenziali rotture o tagli del sacco, oppure può essere sovradimensiona per altre destinazioni d’suo facendo sopportare costi eccessivi al cliente. All'aumentare dello spessore del sacco, per i sacchi in LDPE riciclato e per i sacchi HDPE vergine aumenta il livello di di opacità del film. Nel caso dell' LDPE riciclato ciò è dovuto alle piccolissime impurità proprie del materiale rigenerato. Nel caso dell'HDPE ciò è dovuto allla tipologia di materiale che è opaco all'origine, generando pertanto film solo traslucido. La trasparenza 100% è ottenibile ad ogni spessore con l'LDPE vergine.

LA DESTINAZIONE D' USO E IL MATERIALE DEL SACCO

In base a queste considerazioni è importante prendere atto che le dimensioni del sacco sono determinate dalla destinazione d’uso e queste decisioni possono essere facilmente prese con il produttore del sacco mettendolo a conoscenza di tutti quei parametri necessari per definire l’effettivo utilizzo del sacco al fine di costruire il sacco migliore per quell’uso. Troppo spesso le dimensioni sono scelte sulla base di standard (ritenuti, sbagliando, non modificabili ma che sono solo indicativi e non fissi per ogni destinazioni d’uso) o sulla base di acquisti precedenti che molte volte non sono fatti su base di prove o consulenze oggettive atte a determinare il miglio rapporto qualità prezzo che ogni produttore di sacchi è in grado di offrire. Le caratteristiche del rifiuto, quali peso specifico, presensenza di spigoli o punte, possibilita di taglio, proveneinza del rifiuto domestica o industriale, metodologia di raccolta del rifiuto, meteodologia di trasporto del sacco, usananze e rifiuti prevalenti presenti in determinate zone geografiche , sono alcuni dei fattori da tener in giusta considerazione nella scelta del materiale e delle dimensioni ( larghezza, lunghezza, spessore) da scegliere per ottimizzare il rapporto prezzo/qualità di ogni sacco sulla base del rifiuto che deve contenere.

E' altresì importante percio la scelta del tipo di materiale LDPE, HDPE (vedi schede prodotti LDPE e HDPE ) sulla base della destinazione d'uso del sacco, ossia sulla base del rifiuto che deve contenere ma anche del volume, la frequenza del ritiro del rifiuto e le modalità di ritiro del rifiuto(vedi schede sacchi). La scelta non deve mai essere influenzata da obbiettivi meramente econimici, ma da una giusta ed occulata scelta tesa ad ottimizzare il rapporto qualità/prezzo, in modo che siano salavagurdate le caratteristeche tecniche del sacco in base al suo utilizzo ottimizzando il prezzo senza sperchi. E per far ciò si creano sacchi specifici per ogni rifiuto ed utilizzo, e non si usano sacchi generici che possono determinare sprechi (se sovradimensionati) o disservizi (se sottodimensionati e del materiale sbagliato). Un errata scelta del materiale e delle dimensioni, spessore in testa, in relazione all'utilizzo del sacco può portare a perdite ben superiori ai risparmi prospettati, con riflessi negativi a nostro avviso, che potrebbero essere non solo economici ma ache di immagine nei confronti degli utenti finali. Per esigenze di compostaggio nel caso di raccolta differenziata del rifiuto organico e dell'umido sono disponibili diversi materiali biodegradabili detti anche bioplastiche. Attualmnete il più richiesto ed utilizzato è il Mater Bi che deriva dall'amido di mais. Tuttavia sta prendendo piede anche l'utilizzo di altri materiali altrettanto validi che sono prodotti sfruttando altre risorsore vegetali biodegradabili.

Un certa importanza sta assumendo anche l'opacità dei sacchi, ossia la scela tra un sacco trasparente 100% ( scheda LDPE vergine ) , traslucido o coprente in cosiderazione di un provvedimento di carattere generale del garante della privacy del 2005 ( Sacchi e Privacy) che indirizzava la scelta verso sacchi non trasparenti. Tuttavia in tema di opacità bisogna osservare che già nel 1989 la norma UNI 7315:1989/A1:2000 stabiliva parametri di opacità che a nostro avviso garantiscono una buon livello di privacy all'ulizzatore finale dei sacchi. Sono tuttavia entrambi considerazioni da tener in giusto conto nella scelata dell'opacità dei sacchi in base alla destinazione d'uso degli stessi. Per esempio, esigenze di perfetta trasparenza al 100% per motivi di controllo di sicurezza per sacchi ad utlizzo pubblico possono essere ottenuti solamente con LDPE vergine. ( scheda LDPE vergine ). Al riguardo nella nostra galleria di immagini sono presenti alcuni confronti di trasparenza e opacità tra diversi tipi di sacchi in diversi materiali colori e spessori.

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