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Psicoterapia cognitiva comportamentale

La Terapia Cognitivo Comportamentale integra due forme di psicoterapia: la Terapia Comportamentale e la Terapia Cognitiva.

La Terapia Comportamentale insegna alle persone a reagire in modo differente alle situazioni problematiche. Si focalizza sul cambiamento di specifiche azioni utilizzando diverse tecniche per diminuire o eliminare comportamenti che creano disagio e aumentare o acquisire comportamenti che favoriscono una migliore qualità di vita. La Terapia Cognitiva aiuta le persone ad apprendere come pensieri, convinzioni e credenze contribuiscano spesso a creare una visione distorta di ciò che sta accadendo nella nostra vita e questo ci fa sentire ansiosi, depressi, arrabbiati.

L’approccio cognitivo comportamentale, sorto e sviluppato negli Stati Uniti, comincia ad essere sempre più conosciuto e utilizzato anche in molti paesi Europei. Le caratteristiche che più attraggono l’attenzione degli studiosi e dei ricercatori sono la standardizzazione delle tecniche di applicazione ottenuta grazie alla sperimentazione, la conseguente praticità e la sua definizione chiara in termini di tempi e risultati ottenuti. Due grandi enti internazionali sottopongono i metodi della TCC al vaglio imparziale della ricerca comparativa: l’Istituto Nazionale di Salute Mentale del Governo degli Stati Uniti d’America (NIMH) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Siamo agli inizi degli anni ‘80 e il governo USA finanzia al NIMH ogni anno centinaia di milioni di dollari per condurre ricerche sui disturbi mentali e le scienze di base fondamentali del cervello e del comportamento nelle università e negli ospedali in tutti gli Stati Uniti d’America. Il NIMH cataloga, analizza e diffonde informazioni sulle cause, le manifestazioni e i trattamenti delle malattie mentali, finanzia la formazione di piu’ di 1.000 scienziati per condurre ricerche cliniche e di base. Le informazioni sulle malattie mentali, il cervello, la salute mentale e le ricerche in queste aree vengono poi comunicate agli scienziati, all’opinione pubblica, ai mass media, ai professionisti e agli operatori della salute mentale. Nel 1999 il sito internet del NIMH pubblica i risultati delle ricerche: il trattamento che ha dato risultati maggiori e più duraturi , quindi da considerare terapia d’elezione, per la maggior parte dei disturbi mentali (disturbi d’ansia, dell’alimentazione, dell’umore) è l’approccio cognitivo.

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è considerata nel mondo uno dei modelli più efficaci per il trattamento dei disturbi psicopatologici e presenta alcune caratteristiche fondamentali: è validata scientificamente , l’efficacia del metodo cognitivo-comportamentale è stata provata attraverso studi controllati per alcune patologie, quali i disturbi i ansiosi, depressivi e alimentari; è di efficacia superiore o almeno uguale agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute; è collaborativa, il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze; è di durata inferiore a quella della maggior parte delle psicoterapie di altri orientamenti.

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è sostenuta da prove di efficacia e validità secondo la Evidence Based Medicine . La letteratura scientifica internazionale ha affermato che l’approccio cognitivo-comportamentale risulta essere il più efficace per i disturbi d’ansia, con particolare riferimento al disturbo d’attacco di panico, fobico, ossessivo compulsivo, disturbi dell’umore, alimentari, psicosomatici, sessuali, disturbi dell’età evolutiva e disturbi di personalità, anche più dei trattamenti di tipo farmacologico.