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Filosofia e proposte

Assofamiglie è la prima associazione di datori di lavoro domestico che intende rivendicare con grande forza la necessità di giungere alla pariteticità di trattamento tra lavoratore e datore di lavoro.
Il datore di lavoro domestico è altra cosa dall’imprenditore, perché privo di organizzazione, procedure, know how, capacità finanziaria, avviamento e di qualsiasi altra specificità che caratterizzi l’azienda in quanto tale.
Il datore di lavoro domestico opera in un mercato a concorrenza perfetta sulla base di un rapporto “uno a uno”. Non ha quindi la possibilità di esercitare alcun tipo di pressione contrattuale nei confronti del lavoratore, né è in grado di imporre le proprie condizioni economiche.
Il datore di lavoro domestico opera in rappresentanza della famiglia. Il fatto che la titolarità del rapporto venga assegnata ad uno dei suoi componenti non impedisce che i benefici (o i danni) che scaturiscono dall’opera svolta dai collaboratori domestici si riverberino sull’intero nucleo familiare ed eventualmente sui nuclei collegati (genitori-figli).
A ciò bisogna aggiungere che, nella maggior parte dei casi, il datore di lavoro domestico cerca una collaborazione solo a fronte di esigenze imprescindibili e improcrastinabili: la cura dei bambini, degli anziani e dei disabili in primis. Dall’opera del collaboratore non scaturisce quindi alcun beneficio economico per il datore di lavoro ma solo benefici in termini di qualità della vita propria e dei propri cari.
L’apporto del lavoratore domestico è fortemente basato sull’intuitu personae: le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa non sono legate ad un ciclo produttivo ma, assai più spesso, alla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati (nel caso di attività domestiche) ovvero alla capacità di instaurare un rapporto empatico con il beneficiario della prestazione (nel caso di attività assistenziali).
Per tutta questa serie di ragioni Assofamiglie chiede con forza che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Domestico, attualmente in fase di rinnovo, accolga alcune importanti modifiche:
Per i lavoratori non conviventi :
- eliminazione delle rigidità legate all’orario di lavoro nei rapporti che prevedono lunghe prestazioni di sorveglianza e attesa;
- definizione di nuovi minimi retributivi forfettizzati in maniera analoga a quanto avviene per il lavoro convivente.
Per i lavoratori conviventi :
- definizione di fattispecie lavorative a tempo parziale ulteriori rispetto a quelle previste dall’art. 15 CCN Lavoro Domestico siglato dalle maggiori organizzazioni sindacali e datoriali, e definizione dei parametri per il calcolo delle relative retribuzioni.
Per tutti i lavoratori :
- una totale rivisitazione delle previsioni in materia di orario di lavoro, che consenta alle parti di raggiungere liberamente accordi finalizzati al soddisfacimento di eventuali bisogni di assistenza o collaborazione;
- equiparazione dei tempi di preavviso di dimissioni e licenziamento in tutte le tipologie di lavoro domestico, senza riduzioni a favore di una delle due parti;
- creazione di un fondo malattia per i lavoratori domestici che tuteli il lavoratore per un periodo di tempo superiore a quanto attualmente previsto e tuteli il datore di lavoro evitandogli esborsi ai quali non corrisponda l’erogazione di una prestazione lavorativa.