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Il benessere dei luoghi: acerno

Acerno da scoprire....

Acerno è situata nel cuore dei Monti Picentini a 740 m. s. m.; ai confini con la provincia di Avellino, dista da Salerno, suo capoluogo di provincia, Km 40.
Sembra che essa derivi dalla distruzione della campana Picentia, che i Romani rasero al suolo a seguito della connivenza di questa con Annibale: i superstiti si sarebbero rifugiati sui monti fra l'Accellica, il Polveracchio ed il Cervialto, dando cosi vita ad Acerno.

L'etimologia più sicura, tuttavia, è quella che fa derivare Acerno da una pianta – l'acero – molto presente in montagna.

Diede i natali ad Angelo Andrea Zottoli, missionario in Cina, che compilò il primo vocabolario italo-cinese e tradusse varie opere dal cinese e in cinese, sicchè si meritò il premio Julien dell'Accademia Francese; a Sikelmanno che si distinse nell'arte della guerra con la creazione di macchine per assaltare città fortificate: si dovette a lui la presa di Equino; a Pietro Vezzi, vescovo di Salerno, celebre studioso della scuola Medica Salernitana; a Juppa Vitale, rinomato direttore d'orchestra, che diresse l'Aida di Verdi in occasione dell'inagurazione del Canale di Suez. Da menzionare pure Marcello Cervini, vescovo di Acerno, che il 9 aprile 1555 venne eletto al soglio pontificio con il nome di Marcello II.

È una delle zone del Mezzogiorno d'Italia che meglio conserva l'ambiente naturale come pure un buon numero di testimonianze di archeologia industriale.

La ricchezza e la varietà dell'ambiente e delle strutture consentono al turista di vivere una vacanza di alto valore naturalistico e storico.

Acerno, quindi, località ideale per le vacanze personalizzate: da un turismo ambientale-naturalistico-escursionistico ad un turismo culturale e studentesco, da un turismo per la terza età e per la salute ad un turismo invernale.


La Giunta Regionale della Campania, con delibera n° 1539 del 24/04/2003, ha istituito il Parco Regionale dei Monti Picentini.

Già nel 1985 il Ministero dei Beni culturali ed Ambientali con proprio decreto aveva definito “di notevole interesse pubblico il territorio dei Monti Picentini ricadenti nei comuni di Acerno… in quanto “le aree in questione costituiscono una serie di incomparabili quadri ambientali, osservabili da numerosi punti di belvedere, formati da massicci calcarei, da pianori appenninici, da boschi e verdeggianti pascoli posti ai margini di faggete di notevoli dimensioni; l'integrità ambientale delle vette, la ricca vegetazione che, tipica della montagna appenninica, ricopre i Monti Picentini, nonché la unitarietà dell'area sotto l'aspetto ambientale, geologico, naturalistico costituiscono , quindi, un patrimonio di grande pregio paesaggistico degno di adeguata tutela”.


Il soggiorno ad Acerno offre la possibilità di lunghe passeggiate ed escursioni in montagna. Si attraversano boschi fittissimi di castagneti secolari ed imponenti faggete, si scoprono panorami pittoreschi ed ambienti agresti di grande suggestività.

Intorno ad Acerno, nel comprensorio, è possibile camminare per giorni seguendo i sentieri segnati nel 1984 dalla Pro Loco di Acerno e pubblicati nel 1986 nel volume di Donato Vece Alta Via dei Monti Picentini.
Per chi ama il trekking 250 Km di sentieri segnati consentono di toccare le principali vette del comprensorio: l'Acellica (m. 1660), il Cervialto (m. 1809), i Mai (m. 1607), il Polveracchio (m. 1790) e il Terminio (m. 1806).

Vi è anche la possibilità di effettuare escursioni a cavallo ed in mountain bike e la pratica del parapendio, per queste ultime 2 attività ad agosto si svolge il raduno annuale.


Nei locali della biblioteca comunale è possibile osservare il calco della zanna del Mammuth Primigenius. Il ritrovamento dovuto, al prof. Giuseppe Leuci, dell'istituto di Paleontologia dell'Università di Napoli, è stato datato per il conglomerato che l'avvolge dai 300 ai 400 mila A.F. dai professori Brancaccio e Capalbo. La presenza di resti fossili appartenenti all'elephas antiquus lascia supporre che il salernitano sia stato in passato zona lacustre.

Si può visitare quel che rimane delle due cartiere di Acerno, che nel 1848 davano lavoro a 30 operai ed una produzione di 8000 risme di carta.
Dello stesso periodo vi sono le testimonianze di un mulino ad acqua, e della scoperta di una miniera di lignite.

Non è da pochi anni che Acerno è stata prescelta a località di soggiorno e villeggiatura; c'è pertanto una naturale vocazione dell'ambiente all'ospitalità, ad accogliere il forestiero con manifesta simpatia e cordialità.

Il comprensorio di Acerno racchiude uno dei bacini idrografici della Campania piùimportanti: le sue acque (Ausino) arrivano a Salerno ed a Pompei fino a Capri ed isole minori.

Famose quanto le sue acue se non di più i prodotti tipici quali le castagne e le fragoline di bosco.

Un luogo incontaminato, dunque, da vedere, vivere e assaporare!

***parti del testo: www.prolocoacerno.it